Data l’economicità di produzione, le svariate proprietà e possibilità di impiego il cemento amianto o eternit, ebbe un vero e proprio boom economico, tra gli anni cinquanta e gli anni ottanta nella costruzione edilizia, solo nel nostro paese sono state prodotte 3.748.550 tonnellate di amianto grezzo, fino all’entrata in vigore della Legge 257/92 che ne vieta l’utilizzo e ne impone lo smaltimento.
Generalmente si tratta di serbatoi molto vecchi che nel corso del tempo hanno subito manomissioni o scosse, motivo per cui è facile pensare che possano essersi create delle crepe o incrinature. Questa condizione permette alle fibre che compongono il cemento amianto di disperdersi nell’aria o nell’acqua ed essere rispettivamente o inalate o ingerite nel caso dei serbatoi d’acqua potabile.
I contenitori di acqua in eternit che si trovano sovente sui terrazzi dei condomini, nelle strutture private o aziendali, usati anche come scarichi delle fogne o per la conservazione delle acque bianche e piovane, realizzati prima dell’entrata in vigore della Legge 257/92, vanno sottoposti ad una valutazione da parte di una ditta specializzata nella bonifica amianto e rimozione eternit, che ne stimerà stato di conservazione, indice di friabilità e indice di aerodispersione delle fibre di amianto, secondo il Decreto Ministeriale 06 settembre 1994 che determina le normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica di materiali contenenti amianto presenti nelle strutture edilizie.
Una volta determinato lo stato di conservazione e l’indice di friabilità del serbatoio o del cassone in amianto, lo Staff di Professionisti di Ecoteti, procederà con il processo di copertura o incapsulamento, provvederà all’immediata rimozione al ritiro, al trasporto e allo smaltimento di tutti i manufatti in eternit. Tutte le dinamiche seguiranno le procedure tecniche e di sicurezza previste dalla legge nel rispetto della salute dei clienti, dei professionisti a lavoro e dell’ambiente circostante.